In inverno i balconi sono per così dire a riposo, non è però necessario che rimangano spogli; per la stagione fredda l’ideale è il cavolo.
Il
cavolo ornamentale è commestibile, anche se non è il caso di
assaggiare quelli comprati nelle nostre serre, che sono trattati
chimicamente. Mi è capitato di leggere che alcuni giardinieri con
particolari paturnie artistiche li colorano. Benché la
letteratura popolare in un certo senso lo svilisca come alimento
povero, il cavolo è ricco di sali minerali, potassio e zolfo. E’
quindi cibo per piatti quaresimali, ma di difficile digestione
insomma, i cavoli
a merenda non
sono proprio l’ideale!
Secondo
Plinio, naturalista vissuto nel I secolo d C., preservava dalle
ubriacature, quindi, dopo aver mangiato del cavolo si poteva bere a
volontà. Probabilmente questa diceria affonda le radici in un
racconto mitologico: Licurgo,
re della Tracia, distrusse le viti di Bacco che,
per punirlo, lo legò alla vite. Dalle lacrime di Licurgo nacquero le
piante del cavolo. Leggenda contadina vuole che tra il cavolo e la
vite ci sia inimicizia, tanto che, se si piantasse il cavolo vicino
alla vite, questa miracolosamente si sposterebbe. Altre leggende
narrano di Licurgo come
un oppositore del culto di Dioniso:
nell’Iliade getta in mare il dio fanciullo, ricevendone in cambio
la cecità, secondo un’altra versione, imprigionò le baccanti che,
una volta libere lo resero folle e colpì a morte il proprio figlio
scambiato per un tralcio di vite.
È
nota la leggenda, forse derivata dalla forma dell’ortaggio che
ricorda un utero, secondo cui i bambini nascono sotto i cavoli ma,
poiché si un tempo si credeva che un decotto di cavolo facesse
espellere i feti morti, questo ortaggio ha anche un significato
funebre. Addirittura è traghettatore di anime: in molte fiabe il
cavolo è la scala per accedere al regno dei cieli.
Quindi,
perchè no, invece della solita piantina esotica, o della stella di
natale, che tanto muore subito, regalate un bel cavolo!
e poi..
A.Cattabiani. Florario , Mondadori 1996
M.
Lombradi. Bello…
come un cavolo. in
Gardenia , 309, gennaio 2010
M.
Gramaglia. Cavoli,
cavolfiori, cavoli colorati, coltiviamoli così.
in Gardenia, 309, gennaio 2010
buondì alisa, felice di sentir parlare di "adiacenze narrative", di mondo vegetale. Hai ragione, i cavoli ornamentali sono belli e originali. Ho un terrazzo e, da un anno circa, un campetto in campagna. Sono reduce da una stagione di orto estivo che è stata di lancio e di "prova". ho fatto tutti gli errori autodidattici che si poteva fare :-) ma il raccolto è stato abbastanza generoso e l'esperienza divertentissima. Con tutto che i cinghiali, ad agosto, son venuti a passeggiarci e banchettare allegramente sopra..se ti va di fare un giro Altrove, prova a passare quaggiù:
RispondiEliminaaereoplanini.wordpress.com
un salutone
Alessandro