giovedì 30 agosto 2012

Acrostico d'agosto




Appena scottati i piedi

Già rotolano meridiane 

Ostile dal bancone

S'affaccia grassa l' uva.



Tira giù una stella!

Omioddio è già passata!

martedì 21 agosto 2012

Il cane, sentinella d'estate

Cane maggiore


I giorni estivi, quelli più caldi di agosto, dominati dal segno del Leone, sono detti anche della Canicola perché Anticamente, in estate, splendeva nel cielo la costellazione del Cane Maggiore, che contiene, proprio sul muso,Sirio la stella più luminosa del firmamento, spesso indicata essa stessa come Cane.
Il nome Sirio deriva dal greco seiriào, che significa ardente. Ai tempi degli egizi, levava a ridosso del Solstizio estivo e annunciava, come una sentinella, la piena del Nilo. A causa della progressione degli equinozi, nel primo millennio avanti Cristo, levava con il sole a luglio, dominando così i giorni più caldi d’estate, mentre ai tempi nostri leva a settembre per apparire ad ottobre verso sud est.
Molti sono i miti legati alla costellazione del Cane. Secondo alcuni rappresenta il cane di Orione, raffigurato dalla vicina costellazione; secondo un’altra vulgata, si tratterebbe di Maira,la cagna di Icario. Icario era un giardiniere dell’Attica, al quale Dioniso dopo aver rivelato la coltivazione della vite, diede ordine di partire per diffonderla fra gli uomini. Alcuni contadini, dopo essersi ubriacati, pensando che volesse derubarli, lo uccisero e ne sotterrarono il corpo.
Fu la figlia Erigone, accompaganta dalla cagnetta Maira, a ritrovarlo e dal dolore si impiccò. Strana vicenda quella di Erigone: vergine povera ed errante, ma unica fra le donne legate in qualche modo a Dioniso, ad accedere al Cielo, nella costellazione della Vergine. Il suo ricordo restò vivo nell’immaginario greco ricordata nella cerimonia delleAntesterie, quando le ragazzine ateniesi poco prima di lasciare la fanciullezza e prendere marito, si dondolavano sulle altalene e appendevano bamboline ai rami degli alberi.
Di una Vergine Errante raccontano anche gli egizi: accompagnata dal cane Anubi, Iside vagò a lungo alla ricerca dello sposo – fratello Osiride, associato alla costellazione di Orione. Si dice che Iside, dopo la morte di Osiride, si strappò un ricciolo dai capelli; lo stesso fece anche Erigone. Ed infatti, poco distante dal Cane e dalla Vergine c’è un’altra costellazione immaginata come un ricciolo: la Chioma di Berenice.
Cane Minore
Accanto al Cane Maggiore, c'è un'altra costellazione detta Cane Minore, chiamata anche Procione dal greco Prokyon, prima del cane, è nominata anche come Cane Settentrionale o Cane Piccolo. Gli astronomi studiando il moto di Sirio, hanno calcolato che si è spostato nel cielo fino ad attraversare la Via Lattea. Movimento questo che era già stato osservato dagli astronomi arabi che,a tal proposito, narrano una leggenda: due fanciulle, identificate in Sirio e nel Cane Minore, si erano innamorate dello stesso ragazzo. Solo una però riuscì ad attraversare il fiume per raggiungerlo; l’altra sorella, rimasta indietro sull'altra sponda venne detta Colei che piange.
San Guinefort
Anche la liturgia cattolica, non casualmente, nel mese di agosto, festeggia molti santi che hanno a che fare con il cane. San Rocco, accompagnato dal fedele quattrozampe che gli leccò le ferite, è considerato un protettore degli animali e soprattutto dei cani. San Cristoforo, che l'iconografia rappresenta spesso accompagnato da un cagnolino. San Domenico, fondatore dei domenicani, i cani di Dio, custodi dell'ortodossia. Il 22 agosto si ricordava persino un santo con quattro zampe e una coda, si proprio un levriero  era ritenuto santo: san Guinefort,  vissuto in Borgogna nel XIII secolo. Ucciso dal padrone perché ingiustamente ritenuto responsabile della morte del figlio neonato di lui, che invece aveva salvato dal morso di una vipera, dalla pietà popolare fu assimilato ad un martire e venerato come protettore dei bambini. Fino agli anni 30, quando il suo culto fu proibito dalle autorità ecclesiastiche, molte madri si recarono alla sua tomba portando ex – voto a protezione dei figli.

E poi...
A. Cattabiani. Planetario, Mondadori 1998
R. Calasso. Le nozze di Cadmo e Armonia, Adelphi 1988
E. Cantarella. Itaca, Feltrinelli, 2002


mercoledì 15 agosto 2012

Feriae Augusti


F.Ciampi - Amanti




Sarà che

avvolti

avvinghiati

sudati

imbrattati 

contemplammo 

sullo 

strapiombo del piacere 

pure 

la notte senza fine. 




Intrecciamo le 

spighe 

come dita
 
sparpagliando 

carezze 

per non precipitare. 




Attorno risuonano i ventilabri.




lunedì 6 agosto 2012

agosto



G.M. Mitelli, Agosto


Per il mese di Agosto ho scelto una stampa tratta dall’ acquaforte del bolognese Giuseppe Maria Mitelli. Figlio del pittore Agostino Mitelli, Giuseppe Maria nacque a Bologna nel 1634 dove visse fino al 1718, anno della sua morte. Dal fratello Giovanni, che abbracciò la carriera religiosa, è descritto come un personaggio giocoso che non disdegnava i piaceri della buona tavola, dei giochi e dei viaggi. Allievo del Guercino, fu disegnatore ma soprattutto incisore: le sue stampe popolari hanno tutt’ora una diffusione vastissima, tanto che si dice non vi sia famiglia a Bologna che non abbia in casa una stampa tratta dal Mitelli.
Agli inizi della carriera, incise copie da Tiziano e Carracci, poi maturò uno stile personale che lo portò al rifiuto dell’arte accademica e a preferire temi popolareschi.
Le sue scene, dal tratto veloce, sintetico, privo di raffinatezze accademiche (alcuni critici lo definiscono “giornalistico”) e con con figure dai tratti caricaturali, illustrano i mestieri, i lavori agricoli, i proverbi, ma soprattutto momenti della vita quotidiana e d’attualità politica, dove Giuseppe Maria, arguto fustigatore di costumi, commenta gli episodi con motti satirici in dialetto bolognese, quasi un’anticipazione dei moderni fumetti.
Durante la sua lunga vita si interessò anche all’esoterismo, illustrando un mazzo di tarocchi, giochi enigmistici o alfabeti antropomorfi. Una curiosità: Mitelli fu l’inventore de il gioco dell’Oca.
Il ciclo dei mesi è noto per essere stato la sigla della trasmissione Rai Almanacco del giorno dopo.
Ogni mese è rappresentato da una figura umana, attorniata da frutti di stagione o da simboli zodiacali.
Agosto è raffigurato da un uomo che beve al fiasco, ai suoi piedi da alcuni meloni, frutti estivi per eccellenza.. In alto a destra, in un tondo, il segno della vergine. In basso a commento la frase:Nel vino e nel melone un ventre ingordo, gode di maritar Pomona e Bacco, ma ne nasce sovente un altro Cacco, di quello di Vulcan figlio più lordo.
Unire Bacco e Pomona, ossia esagerare con vino frutti (Pomona era la dea romana dei frutti) è sconsigliato: si rischia di generare un mostro come Caco, il deforme figlio di di vulcano tracotante al punto di rubare i buoi di Eracle.
Sorge un dubbio: cosa intendeva dire Mitelli con questa frase? Di sicuro voleva metterci in guardia dalla crapula estiva, dalla smania dell’eccesso che pare colpire le persone all’inizio della stagione calda fino a portarli all’abbrutimento. Ma, visto che il melone ha anche proprietà di stimolare l’intestino, che ci voglia avvisare anche delle conseguenze fisiche dell’ingordigia?