Porta sfortuna o porta
bene? Chi lo sa; comunque, ogni quattro anni, ce lo dobbiamo sorbire
il 29 Febbraio!
Il nome Bisestile, dato
all'anno in cui febbraio ha 29 giorni, viene dalla riforma del
Calendario attuata da Giulio Cesare nel 46 a.C.
Nella Roma repubblicana,
si computava l'anno seguendo un calendario lunare che la tradizione
attribuiva al secondo re, Numa Pompilio. L'anno era di 354 giorni ai
quali, per farlo coincidere con il ciclo solare, si aggiungevano,
ogni due o tre anni, 22 o 23 giorni alla fine Febbraio.
Questi giorni, sommati
agli ultimi cinque del mese, andavano a formare il mese intercalare o
mese macedonio. A regolare le variazioni del calendario,
erano i Pontefici, la massima autorità religiosa, che, spesso e
volentieri, allungavano o accorciavano gli anni per prolungare la
carica dei magistrati.
Giulio Cesare,
avvalendosi della consulenza di astrologi egiziani, adottò un
calendario solare. Aggiunse 2 giorni ai mesi di gennaio, agosto
(sestile) e dicembre nonché un giorno ai mesi di aprile, giugno,
settembre e novembre. Per completare il ciclo solare, mancava ancora
¼ di giornata: si decise di aggiungere un giorno ogni 4 anni da far
cadere al sesto giorno prima delle Calende di marzo e da qui deriva
il termine bis sextus (due volte il sesto). Nella Roma
arcaica, l'anno iniziava con il mese di Marzo, consacrato al dio
Marte, mentre i mesi di Gennaio e Febbraio erano considerati un
periodo di passaggio: ecco perché i giorni aggiuntivi sono sempre
stati collocati in questo periodo.
Rimase però un'eccedenza
di alcuni minuti rispetto al ciclo solare che portò, nel corso dei
secoli ad un'ulteriore sfasatura, tanto che, nel Trecento il
solstizio invernale cadeva il 13 dicembre (da qui il proverbio: Santa
Lucia la notte più lunga che ci sia). Papa Gregorio XIII, nel
1582 con un'ulteriore riforma, stabilì che gli anni bisestili
cadessero ogni quattro anni, mentre fra i secolari lo fossero solo
quelli divisibili per 400. Ma anche questa riforma non è perfetta.
Chissà se porta male o
no, probabilmente la sua cattiva fama è causata dalla superstizione
dei Romani che ritenevano poco propizia ogni variazione delle forme
consuete. Di certo, in Italia i terremoti di Messina e del Friuli
caddero in anni bisestili. Come per tutte le superstizioni, esiste
il rovescio della medaglia: proprio l'originalità della giornata la
fa ritenere favorevole ai nuovi inizi mentre i bambini nati oggi sono
considerati fortunati. In Scozia le donne possono,solo oggi, chiedere
all'amato di sposarle e costui non può rifiutare.
E poi...
A.
Cattabiani, Calendario, Mondadori 2003
A.
Cattabiani, Lunario, Mondadori 2002
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