G.M. Mitelli, Agosto
Per
il mese di Agosto ho scelto una stampa tratta dall’ acquaforte
del bolognese Giuseppe Maria Mitelli. Figlio del pittore Agostino
Mitelli, Giuseppe Maria nacque a Bologna nel 1634 dove visse fino al
1718, anno della sua morte. Dal fratello Giovanni, che abbracciò la
carriera religiosa, è descritto come un personaggio giocoso che non
disdegnava i piaceri della buona tavola, dei giochi e dei viaggi.
Allievo del Guercino, fu disegnatore ma soprattutto incisore: le sue
stampe popolari hanno tutt’ora una diffusione vastissima, tanto che
si dice non vi sia famiglia a Bologna che non abbia in casa una
stampa tratta dal Mitelli.
Agli
inizi della carriera, incise copie da Tiziano e Carracci, poi maturò
uno stile personale che lo portò al rifiuto dell’arte accademica e
a preferire temi popolareschi.
Le
sue scene, dal tratto veloce, sintetico, privo di raffinatezze
accademiche (alcuni critici lo definiscono “giornalistico”) e con
con figure dai tratti caricaturali, illustrano i mestieri, i lavori
agricoli, i proverbi, ma soprattutto momenti della vita quotidiana e
d’attualità politica, dove Giuseppe Maria, arguto fustigatore di
costumi, commenta gli episodi con motti satirici in dialetto
bolognese, quasi un’anticipazione dei moderni fumetti.
Durante
la sua lunga vita si interessò anche all’esoterismo, illustrando
un mazzo di tarocchi, giochi enigmistici o alfabeti antropomorfi. Una
curiosità: Mitelli fu l’inventore de il gioco dell’Oca.
Il
ciclo dei mesi è noto per essere stato la sigla della trasmissione
Rai Almanacco del giorno dopo.
Ogni
mese è rappresentato da una figura umana, attorniata da frutti di
stagione o da simboli zodiacali.
Agosto
è raffigurato da un uomo che beve al fiasco, ai suoi piedi da alcuni
meloni, frutti estivi per eccellenza.. In alto a destra, in un tondo,
il segno della vergine. In basso a commento la frase:Nel
vino e nel melone un ventre ingordo, gode di maritar Pomona e Bacco,
ma ne nasce sovente un altro Cacco, di quello di Vulcan figlio più
lordo.
Unire
Bacco e Pomona, ossia esagerare con vino frutti (Pomona era la dea
romana dei frutti) è sconsigliato: si rischia di generare un mostro
come Caco, il deforme figlio di di vulcano tracotante al punto di
rubare i buoi di Eracle.
Sorge
un dubbio: cosa intendeva dire Mitelli con questa frase? Di sicuro
voleva metterci in guardia dalla crapula estiva, dalla smania
dell’eccesso che pare colpire le persone all’inizio della
stagione calda fino a portarli all’abbrutimento. Ma, visto che il
melone ha anche proprietà di stimolare l’intestino, che ci voglia
avvisare anche delle conseguenze fisiche dell’ingordigia?
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