martedì 6 dicembre 2011

l'Episcopello

La fine dell'anno mi mette un senso di malinconia. Chissà, forse dipende dal fatto che non amo molto l'inverno con le giornate brevi e temperature fredde, oppure da questa frenesia di dover festeggiare ad ogni costo che mi annoia. Allora parlo di una tradizione allegra ma poco nota: quella dell'Episcopello, ossia il vescovo – fanciullo che si celebra in questo periodo.

Nel medioevo il 6 dicembre, giorno di San Nicola, i seminaristi eleggevano un loro vescovo che era poi festeggiato il 28 dicembre, giorno dei Santi Innocenti in una celebrazione parodistica delle funzioni sacre, con danze e lazzi. L'atmosfera goliardica era un'anticipazione del carnevale: si facevano scherzi, si cantavano canzoni licenziose e venivano gettati pezzi di cuoio nel turibolo dell' incenso per rendere l'aria irrespirabile. Nel tempo, la chiesa cattolica, tentanto di arginare queste feste pagane, tentò di vietarne la celebrazione, come fece nel 1537 monsignor Albertin, vescovo di Patti e Barone nella terra di Gioiosa Guardia che proibì con un sinodo la pratica del Vischiccio (altro nome dell'episcopello).
I tempi a ridosso del solstizio erano giorni di festa già nell'antica Roma: si celebravano i Saturnali in ricordo del regno di Saturno, un'epoca mitica, di ricchezza e prosperità, un tempo fuori dal tempo. La statua di Saturno nel foro veniva slegata dalle bende che le avvolgevano i piedi, quindi era eletto un Interrex che regnava in questi giorni di baldoria, libagioni e persino orge. Ci si scambiavano doni, mentre i rapporti sociali erano capovolti tanto che gli schiavi potevano atteggiarsi a padroni. Era eccezionalmente permesso il gioco d'azzardo, che nell'antichità assumeva un valore divinatorio permettendo di conoscere la volontà degli dei. L'Interrex veniva simbolicamente ucciso al 23 dicembre, ultimo giorno dei Saturnali.
La Chiesa cercò di cristianizzare l'usanza ed oltre a celebrare la natività del Cristo il 25 dicembre, attribuì la figura del dispensatore di doni a san Nicola che si festeggiava il 6 dicembre e sulla cui figura è stata ricalcata l' immagine di Santa Claus – Babbo natale. Saturno – Interrex signore del tempo che veniva slegato e “ucciso” alla fine del periodo di caos che rimanda alle epoche mitiche, prima della fondazione del cosmo, richiama quindi l'episcopello e San Nicola. Ma, come tutte le forze primigenie, ha una valenza ambigua, anche spaventosa, infatti la sua statua nel foro rimaneva tutto l'anno legata e veniva sciolta solo nel periodo dei Saturnali. E non a caso , nei paesi nordici, San Nicola è accompagnato da un aiutante, Knecht Ruprecht che ha il compito di castigare i bambini cattivi. Tornando ai giorni nostri, l'Episcopello è celebrato con processioni a Narni, mentre dell'atmosfera goliardica del carnevale, è rimasto qualcosa in Spagna:il 28 dicembre, giorno dei santi innocenti, è dedicato agli scherzi, un po' come il nostro 1 aprile.
buone feste a tutti!

Per saperne di più:
A Cattabiani, Calendario, le feste, le leggende, i miti dell'anno. Mondadori 2003
A. CATTABIANI, Santi d’Italia, vite e leggende, iconografia feste patronati culto. Bur

Comune di montalto di Spoleto:
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Che bolle in pentola? blog di Marina Cepeda Fuentes:
http://www.marinacepedafuentes.com/2009/12/la-fiesta-de-los-santos-inocentes.html

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